KIANID O CHIANIDDE?

 Le ciabatte sono considerate nel mondo industrializzato calzature da casa, ma nei secoli passati e ancor oggi in molti paesi, soprattutto a clima caldo, sono usate come calzature per tutti gli usi. Il nome ciabatta deriva dal sabato ebraico Shabbat, venivano indossate in questo giorno di riposo dagli ebrei spagnoli, per cui divennero le scarpe dello Shabbat.

Quelle basse si possono chiamare pianelle, nome che deriva dal latino planus che significa piatto cioè senza tacco. DA QUI IL NOME DAL DIALETTO PUGLIESE CHIANIDD' TRASFORMATO NEL MARCHIO “KIANID”. Si possono realizzare con qualsiasi tipo di materiale, dal cuoio alla stoffa, passando per le fibre naturali fino alle materie sintetiche.


COME NASCE IL PROGETTO KIANID

"Un albero senza radici è solo un pezzo di legno"

È così che nasce Kianid, il sandalo eco fashion: tra maestria della tradizione artigianale e l'innovazione tecnologica odierna.

La fonte d'ispirazione del designer, Leo Macina, è la sua terra, la Puglia, luogo magico in cui è cresciuto e che cerca di fondere con la sua visone pop.

Kianid è un progetto dal DNA 100% Pugliese, dal nome, all'ispirazione, alla manifattura. Nella bottega-laboratorio, in cui si svolge l'intero processo creativo e produttivo, nasce un sandalo flat con fibbie particolari e colori vivaci. Pugliese di nome e di fatto anche nei nomi assegnati ai vari modelli, Kianid non produce modelli in serie, ma opere esclusive dal design unico e ineguagliabile. Il risultato è uno stile semplice ma dinamico, moderno ma versatile.
Le collezioni sono un vero e proprio viaggio che parte tra i vicoli suggestivi e le viste mozzafiato della Puglia e continuerà con il raccontare la mediterraneità fatta di luci e di colori, di sapori e di profumi, di tempi e di modi, di storia e di quotidiano, di idee e di ideali, ma soprattutto di cultura e di culture.

Non resta che seguire le orme lasciate da Kianid per seguire il suo viaggio e vedere dove porterà...

 


IL LOGO

L'attenzione e la cura per i dettagli si evince anche dal piccolo logo ispirato al Sol Invictus. Il sole è sempre stato associato al divino e ai misteriosi segni che sono dipinti sul frontale del cono dei Trulli di Alberobello che fanno parte del culto pagano così come quello cristiano. Sono simboli magici e allo stesso tempo propiziatori e tra questi c'è proprio il sole. Segni che Kianid fa propri, insieme al resto dell'eredità della cultura del passato.


 


HANDMADE IN PUGLIA

KIANID nasce dal punto d’incontro tra la maestria artigianale del passato e l’innovazione del presente. 

Il Designer

 Il savoir-faire acquisito e la sua passione per la tradizione manifatturiera iniziano a combinarsi con quella per la moda e a piccoli passi comincia a realizzare prototipi tratti dai suoi disegni La fonte di ispirazione è la sua terra, La PUGLIA luogo magico in cui è cresciuto a stretto contatto con la natura e in particolare con il MARE Il successo non tarda ad arrivare sia sul mercato italiano che su quello internazionale e sprona lo stilista emergente ad ampliare le sue proposte e sviluppare una collezione completa Leo prende così una connotazione vera e propria e continua a crescere di stagione in stagione tanto che dalla Primavera – Estate 2017 le collezioni vengono presentate durante la FASHION WEEK

 
Il deal con Zero & Company

Zero&Co produce tutte le collezioni Kianid, ma si occupa altresì di tutti gli aspetti strategici legati alla distribuzione, vendita, logistica e marketing TTL (web, social media e events). La società pugliese leader nel settore dell’abbigliamento da oltre quarant’anni, e fondata da Mario Vendola nel 1973, supporta lo sviluppo e la crescita di Kianid anche grazie alla seconda generazione della famiglia Vendola, con cui il marchio condivide importanti valori e competenze quali attitudine al cambiamento e all’innovazione, passione, creatività e un’attenzione alla sostenibilità nella produzione. All’interno del laboratorio in Puglia, fiore all’occhiello di Zero&Co., la maestria artigiane e le tecnologie più smart si fondono basandosi sul massimo rispetto delle procedure della filiera: approvvigionamento energetico derivato da pannelli fotovoltaici, certificazioni per le materie prime e un processo di riciclo per contribuire a un’economia circolare.